Uno dei pochi punti a favore cheap moncler jackets dell'Italia, in una giornata dove i mercati hanno continuato a preferire Madrid rispetto Roma. ''L'aumento dei tassi a lungo termine sul debito pubblico italiano rispetto a quelli spagnoli e' un segnale minaccioso'', cosi' l'economista Nouriel Roubini, ha commentato su Twitter il progressivo allargamento dello spread di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli spagnoli. Nell'aste dei titoli con scadenza quinquennale, quelli italiani (Btp) sono stati assegnati ieri con un rendimento del 6,47% (+18 punti base rispetto alla precedente asta).
Copione opposto per la Spagna che oggi ha collocato i titoli a cinque anni (Bonos) pagando il 4,02% (-125 punti base rispetto alla precedente asta). Cosi (Berlino: XO2.BE - notizie) ' per finanziare il debito pubblico con titoli di stato quinquennali, l'Italia paga interesse superiori di 2,42 punti percentuali rispetto alla Spagna, il record dall'introduzione dell'euro. Stessa musica sui dieci anni dove l'Italia paga il 6,56% e la Spagna il 5,42%. Qui lo spread tra i titoli di Stato spagnoli e quelli della Germania (Bund), i piu' sicuri dell'eurozona, e' pari a circa 342 punti, quello invece tra Btp-Bund viaggia a 464 punti. Nei (SNP: ^NEIY - notizie) fatti il mercato considera molto piu' rischioso puntare dei soldi sul debito pubblico tricolore. Resta elevatissimo anche il premio assicurativo per coprirsi dal default (insolvenza) dell'Italia.
il Cds (SNP: ^CDSY - notizie) a 5 anni e' quotato 561 punti, non lontano dai massimi storici di 591 punti toccati lo scorso 15 novembre. Dunque per assicurare 10 milioni di euro investiti in Btp bisogna pagare ben 561 mila euro, invece per assicurarsi contro l'insolvenza della Spagna servono circa 430 mila euro. Dall'inizio dell'anno, il costo dell'assicurazione contro il fallimento della Spagna e' cresciuto del 25%, quello sull'Italia del 135%. Il mercato, spiegano nelle sale operative, si e' fatto due conti: ''Se arriva la recessione, il rapporto debito/pil dell'Italia si deteriora perche' diminuisce il denominatore, mentre il numeratore difficilmente scendera' dato che la manovra del governo e' concentrata sulla riduzione del deficit e non del debito'', spiega un trader.
Per l'Italia la Confindustria stima per il 2012 una Moncler 2011 New Jackets,Moncler Jackets,Moncler Vest on sale contrazione del Pil reale pari a -1,6%, probabile una recessione anche in Spagna, ma la crescita media del Pil spagnolo nel lungo periodo e' pari a +1,5%, quella dell'Italia arriva a malapena a +0,8%. E' vero che l'Italia si avvia a chiudere il 2011 con un deficit intorno al 4% del Pil mentre quello della Spagna viaggi al 6,5%, ma guardando al debito la situazione e' molto differente. Il rapporto debito/pil della Spagna e' del 68%, meglio anche di Germania e Francia, i cosiddetti virtuosi dell'Eurozona, mentre il Belpaese viaggia al 120%.
Lo rende noto un comunicato. La sanzione pari a 39.377.489 euro a Poste Italiane, spiega la nota, e' "per avere abusato della propria posizione dominante, con l'obiettivo di ostacolare lo sviluppo dei mercati liberalizzati relativi al recapito 'a data e ora certa' e alla notifica attraverso messo notificatore". Lo decisione e' avvenuta al termine dell'istruttoria, avviata alla luce di una denuncia di TNT (Amburgo: TNT.HM - notizie) , che ha portato a individuare una serie di condotte di Poste tese a escludere i concorrenti e a indebolirne le capacita' competitive. L'Antitrust ha "intimato a Poste Italiane di cessare immediatamente i comportamenti abusivi e di inviare entro.
Roma e Tripoli, congelati durante la guerra, ripartono dal trattato firmato nel 2008 dal governo Berlusconi. Ieri, dopo aver incontrato per oltre un’ora e mezza a Palazzo Chigi il leader del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, il presidente del consiglio, Mario Monti, ha annunciato la decisione dei due Paesi di riattivare l’accordo che impegna Roma ha effettuare investimenti in infrastrutture nel Paese nordafricano per 5 miliardi di dollari nell’arco di 20 anni, con importanti risvolti economici per le imprese italiane impegnate nella realizzazione delle opere.
Un accordo che sembrava fortemente a rischio, a tutto vantaggio della Francia, alla luce del cambio di regime avvenuto nel Paese nordafricano dopo la caduta e l’uccisione di Muammar Gheddafi. L’intesa raggiunta ieri tra Monti e Jalil prevede anche il progressivo scongelamento dei fondi delle istituzioni libiche depositati in Italia che erano stati congelati durante la guerra.
Secondo quanto si è appreso nella giornata di ieri, per ora sarebbero già stati svincolati 600 milioni e Monti avrebbe assicurato il leader libico, che nella sua giornata romana ha incontrato anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulla «massima speditezza nell’utilizzo» jackets for men.
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